“Bara Ni Yiriwa – Lavoro e sviluppo in Mali”: 600 agricoltori beneficeranno di formazione, infrastrutture e assistenza tecnica

Svolta la prima missione sul campo nei villaggi di Fanasira-Coro e N'Golofana (Comune di Yelekebougou).

Svolta la prima missione sul campo nei villaggi di Fanasira-Coro e N’Golofana (Comune di Yelekebougou)

La scorsa settimana, nella giornata del 10 marzo 2021, Denisa Savulescu, responsabile per Tamat NGO del progetto “Bara Ni Yiriwa – Lavoro e Sviluppo in Mali”, ha svolto la prima missione sul campo nei villaggi di Fanasira-Coro e N’Golofana (Comune di Yelekebougou).

“Bara Ni Yiriwa – Lavoro e Sviluppo in Mali”, è infatti un progetto della durata di 36 mesi che si svolgerà nella Regione di Koulikoro, Cercle de Kati, in 4 villaggi dei comuni di Yélékebougou e Kambila e che prosegue la good practice del progetto europeo AWARTMALI (www.awartmali.org) coordinato da Tamat e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea (AMIF ), che ha fornito metodologie di successo.

“In questa nuova fase – ha dichiarato Denisa Savulescu – proprio grazie alla lungimiranza del progetto AWARTMALI che è stato in grado di attivare un importante network locale, non solo continueremo a sensibilizzare ed informare a livello locale sui rischi della migrazione, ma risponderemo concretamente ai bisogni di creazione d’opportunità, chiaramente espressi dalle popolazioni locali nel corso della campagna di sensibilizzazione, attraverso formazione e lavoro in campo agricolo e nel settore dell’artigianato”.

“Proprio per questo – conclude Denisa Savulescu – in questi due villaggi realizzeremo quattro perimetri agro-ecologici dotati di forage misti solari manuali, château d’eau, bacini per la raccolta dell’acqua e recinzione. In totale 600 agricoltori beneficeranno in maniera diretta delle infrastrutture, della formazione e dell’assistenza tecnica”.

“Bara Ni Yiriwa – Lavoro e Sviluppo in Mali” (CUP F76J20000110008 – MINTIN_RELINT 2019) è un progetto coordinato da Tamat NGO, finanziato dal Ministero dell’Interno italiano (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione), Regione Marche, Chiesa Valdese; in collaborazione con Fondazione ISMU, il Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (CESI ) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC), Haut Conseil des Maliens des Maliens à l’Extérieur – Italie (H.C.M.E Italie), Le Tonus ONG (Mali) e Caritas Mali.


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