Sei mesi dopo il lancio ufficiale del progetto RIIBO, il pollame è in salute e le incubatrici sono finalmente piene di uova in attesa di schiudersi a fine febbraio. L’impianto fotovoltaico è ormai a regime e garantisce il buon andamento del pollaio. Le galline sono in buona salute e girano nell’orto antistante i pollai: sono infatti allevate secondo la tecnica dell’allevamento al pascolo, che garantisce la migliore qualità e salubrità delle carni.
All’inizio del progetto, ciascuna delle 40 famiglie beneficiarie ha ricevuto una dotazione di tre galline, un gallo e un microcredito per avviare piccoli allevamenti familiari. Dopo sei mesi, 38 aziende a conduzione familiare su 40 sono già ben avviate e le altre quasi.
A ognuno il suo pollame
Julienne ha un pollaio recintato con rete metallica, di fronte a una casetta che funge da ricovero per il pollame. La deposizione delle uova è iniziata nel suo pollaio e lei è fiduciosa per il futuro: «Sono onorata della visita dei responsabili del progetto – dice – e ringrazio Tamat e i suoi partner per l’opportunità offertaci, sia per produrre il cibo di cui la mia famiglia necessita, sia per avere il modo di generare un piccolo reddito per i bisogni familiari».
Salimata, invece, ha 22 anni e lavora con suo padre Alidu, un ex allevatore. Il loro pollaio è stato costruito in mattoni, è sopraelevato e ha una griglia con intelaiature metalliche, davanti alla quale si trova una casetta in lamiera. Il pollaio è pulito e lei aspetta già presto dei pulcini. A fianco del genitore ha espresso la sua gratitudine per il progetto che le ha permesso di avviarsi verso questa attività: «come anche mio padre che sognava di ampliare il proprio allevamento per farne una piccola impresa».
Sbagliando si impara
Se per i primi due beneficiari i risultati sono molto soddisfacenti, per la signora Kanovolbo Adiaratou la situazione è più difficile, perché gli animali che aveva ricevuto all’inizio del progetto, sono stati decimati dalla coccidiosi, per la quale non avevano i prodotti medici necessari. La scelta di allevare le sue galline in un ex pollaio aperto ad altri animali, esponendole ad ogni tipo di malattia, è stato ciò che probabilmente ha causato la morte del suo bestiame. «Ma la lezione è stata appresa – dice la signora – ora intendo rinnovare il mio pollaio con il microcredito concesso dal progetto».
In generale, la delegazione del progetto RIIBO ha espresso soddisfazione per l’andamento delle attività sul campo. Il direttore di Tamat si è congratulato con gli attori del progetto per aver mantenuto la rotta verso questi buoni risultati. Ha inoltre incoraggiato i beneficiari il cui slancio di entusiasmo fa ben sperare per il futuro. Soprattutto con la nascita di un pulcino nel bel mezzo di una visita, un auspicio di buona fortuna per il progetto!