L’eccellenza educativa a Loumbila. Tra le ong un premio a Tamat

Il diritto al cibo, quindi la “sconfitta della fame”, (obiettivo 2 dell’Agenda Onu) in Burkina Faso può passare anche per le mense scolastiche in questo paese che ha il 45% della popolazione (oltre 21 milioni di abitanti) al sotto della soglia di povertà.

A Loumbila, comune di circa 35mila abitanti, 40 chilometri a nord est della capitale Ouagadougou,  460 bambine e bambini della scuola elementare “A” hanno avuto un arricchimento proteico nel pasto fornito dalla mensa grazie alle uova e alla carne di pollo di origine locale.

La produzione è partita dai micro-allevamenti avicoli creati da una quarantina di famiglie coinvolte nel progetto denominato “Riibo BF – Sostegno alle produzioni avicole per la sicurezza alimentare in Burkina Faso” (rif. prat. 134/19 FM)” implementato da Tamat Ets nell’arco di tre anni di lavoro in collaborazione con l’associazione Manegbzanga (partner locale). Attività che ha migliorato il tasso proteico dei pasti nelle mense scolastiche, creato orti scolastici, sensibilizzato centinaia di persone sulle potenzialità dell’agro-ecologia e delle pratiche igieniche. I fondi provenivano dall’8 per 1000 del Governo italiano

Un’attività, quella di Tamat, presa ad esempio di “eccellenza educativa” e quindi premiata per la 5a edizione dell’Excellence scolaire communale che vuol riconoscere così l’apporto della cooperazione internazionale in un programma nazionale di valutazione sul lavoro svolto dalle varie ong presenti nel paese e rivolto al mondo dell’istruzione.

Un premio di significato ancora più elevato a Loumbilà: il sistema scolastico locale ha incluso 850 alunni sfollati dalle zone dove si stanno registrando attacchi costanti del terrorismo jihadista. In un contesto così complicato più dell’80 per cento degli alunni ha conseguito il diploma scolastico elementare (Cepe). Un risultato il cui merito – è stato detto nel corso della cerimonia – va riconosciuto a tutto il corpo docente.

Il progetto Riibo BF è stato incardinato sulla possibilità di allevare pollame per consumo familiare e piccolo commercio dei prodotti che ne derivano, quindi carne e uova. L’attività è partita dalla formazione che ha coinvolto 40 famiglie per l’apprendimento delle tecniche basilari sull’allevamento non brado, la creazione di micro-impresa con la parallela possibilità di micro-credito. Il tutto sviluppato grazie all’attivazione, sempre a Loumbila, di un centro avicolo per il miglioramento della sicurezza alimentare; qui, con incontri dedicati, le 50 madri beneficiarie hanno seguito anche un corso di “alfabetizzazione nutrizionale” insieme al personale addetto alla cucina della mensa che, per la prima volta, si trovava a distribuire carne di pollo e uova.

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