Si è appena conclusa la seconda edizione del Festival Internazionale della Gastronomia di Ouagadougou (FIGO), dal 13 al 16 dicembre, nella capitale del Burkina Faso.
Il tema di questa edizione era “Gastronomia e parenté à plaisenterie: strumento di coesione sociale”. Tipica dell’Africa saheliana, la parenté à plaisenterie è una pratica giocosa basata su scherzi e lazzi tra etnie, famiglie e persino territori differenti. Una presa in giro che include insulti scherzosi in favore della riconciliazione e coesione sociale. Una pratica antica quotidianamente ancora messa in atto in tutti i contesti e strati sociali. Interessante l’associazione con la gastronomia: una sinergia di strumenti che mantengono elevata la comunicazione tra “diversi” e che tendono a ridurre la conflittualità sociale.
Alla cerimonia ufficiale di lancio dell’evento il 13 dicembre 2022, presso lo spazio VITHRO, hanno partecipato le autorità amministrative, consuetudinarie e religiose. Tra queste, anche l’ong Tamat, con Fabiola Bedini, rappresentante nazionale della ong in Burkina Faso e responsabile di progetti e programmi. La partecipazione all’evento, sostengono gli organizzatori, mostra la dedizione alla promozione dei piatti locali per vincere la battaglia per l’autosufficienza alimentare.
Sponsorizzata da Pierre Célestin Zoungrana, presidente dell’Association patronale des hôteliers et restaurateurs du Burkina (APRHB), questa seconda edizione ha visto la partecipazione di attori del settore della ristorazione, alberghiero, delle bevande locali e dell’industria di trasformazione.
Al festival ha inoltre partecipato Oumou Traore, promotrice della catena di ristoranti “École – Restaurant La Vieille Marmite” in Mali, a sostegno delle sorelle burkinabè. La sua presenza ha dato un valore ulteriore all’immagine del festival. Per madame Traore, il festival «è anche un forum per la condivisione di esperienze tra addetti ai lavori».
Festival con concorso gastronomico
Il Festival della gastronomia valorizza il patrimonio culinario della cultura burkinabé coinvolgendo ristoratori e albergatori. Inoltre, il festival promuove i piatti locali delle diverse etnie del Paese con un concorso gastronomico. Una giuria valuta i diversi piatti e bevande, il migliore dei quali verrà premiato. Un menù denominato “Menù dell’anno” viene poi selezionato e valorizzato durante tutto l’anno.
A questa edizione è stata aggiunta la parenté à plaisenterie, per rafforzare i legami tra le diverse etnie che condividono ricette culinarie diverse a seconda della zona.
In programma, ancora, una mostra di prodotti alimentari locali, sessioni di avviamento alla cucina locale, giornate gastronomiche e di parenté à plaisenterie, alla scoperta dell’identità culturale di un Paese straniero. La seconda edizione di FIGO si è conclusa con una serata di gala e di premiazione dei partecipanti.
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