Perché “Latitudini”

Sta per uscire il numero 0 di Latitudini, rivista per la cooperazione internazionale. Iniziamo oggi la pubblicazione di alcune anticipazioni, partendo dalla presentazione della rivista. Un articolo di Andrea Chioni. Buona lettura.

Sta per uscire il numero 0 di Latitudini, rivista per la cooperazione internazionale. Iniziamo oggi la pubblicazione di alcune anticipazioni, partendo dalla presentazione della rivista. Un articolo di Andrea Chioni. Buona lettura.

È più fitta di quanto non si pensi la rete di persone e associazioni che tra Umbria e Marche danno vita a pratiche di cooperazione e solidarietà che attraversano confini e annullano distanze.

Il numero “zero” di Latitudini è un “prototipo” di una “mappa delle risorse disponibili”: l’ambizione è quella di mettere a valore di questa energia diffusa, evidenziandone risultati e problemi, potenzialità e limiti.

L’iniziativa è stata messa in cantiere nel 2020, con tutto quello che è significato agire in un contesto di pandemia: un contesto che non ha facilitato la messa a punto di un modello bisognoso di confronto continuo (e possibilmente ravvicinato) per far emergere compiutamente il suo potenziale.

L’impresa potrebbe manifestare una certa temerarietà nel caso di una rivista cartacea per l’inevitabile divario temporale tra l’elaborazione dei contenuti e la loro distribuzione.

Un “gap” che ci proponiamo di superare grazie all’interazione con le associazioni presenti nelle “mappe” generate su questi fogli di carta.

Il rischio si fa ancora più consistente volendo abbracciare il territorio di due regioni confinanti ma poco avvezze allo scambio orizzontale quando si tratta di progetti sociali e culturali con respiro internazionale.

Di certo con gli scenari che si stanno delineando per l’intero Pianeta in termini di demografia, clima, sostenibilità dei modelli produttivi senza una buona dose di coraggio e inventiva pensare al futuro può diventare un esercizio funambolico.

Per questo va dato atto a Tamat di aver messo sul tavolo le risorse necessarie per questo esperimento: farlo nell’epoca in cui il pensiero predominante considera inutile l’informazione di approfondimento è un atto di quel coraggio indispensabile a muoversi ver-so un futuro che ci richiede l’ennesimo sforzo per immaginare l’essere umano in un  rapporto di consapevolezza responsabile con i propri simili e con tutto il sistema vivente che fa della Terra il “pianeta azzurro”.

Andrea Chioni

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